"Dai cuscini e dai materassi in lattice ci si aspetta un comfort, da sdraiati e/o seduti, ottimale per anni. Il materiale utilizzato deve avere le seguenti proprietà:
A) dare un senso di piacere e di riposo al momento dell'utilizzo sulla base di quanto segue:
1- Adeguata elasticità
2 - Appropriato condizionamento dell'aria per quanto riguarda l'eliminazione dell'umidità e la conduzione del calore
3 - Mantenere tali caratteristiche ai livelli originari il più a lungo possibile
ADEGUATA ELASTICITÀ
L'elasticità, la forza elastica, e la resilienza sono indice dell'energia, del vigore e della velocità con cui il materiale elastico riacquista la sua configurazione originaria quando cessa la pressione/ compressione esercitata.
E' evidente che il comportamento del materiale è determinato essenzialmente dalla sua natura chimico-fisica.
A prescindere da ciò, anche altri elementi giocano un ruolo fondamentale: da un lato elementi interni al materiale (determinati dalla forma, dal tipo, dalla struttura del materiale elastico); dall'altro elementi esterni (come ad esempio, nel caso dei materassi, la struttura del letto, il peso del corpo etc.).
Un'adeguata elasticità presuppone:
- morbidezza al tatto in caso di limitata compressione. Il materiale viene compresso in maniera piuttosto leggera: la superficie del cuscino o del materasso reagisce in caso di pressione/ peso in maniera molto flessibile ed assume immediatamente le forme dei corpi
- una certa resistenza ed un sostegno o appoggio in caso di maggiore compressione. Il corpo viene sorretto e sostenuto dal materiale. La qualità del riposo è ottima proprio perché l'adeguata elasticità permette di "sprofondare".
Le due condizioni devono essere concentrate in un solo articolo. Il materiale deve "assecondare" in maniera proporzionata una pressione più o meno grande e "compensare" immediatamente ogni variazione di pressione/ peso.
Il grande vantaggio della schiuma di lattice, rispetto a tutti gli altri materiali usati per la produzione dei materassi, è rappresentato dalla grande elasticità.
Per elasticità si intende la capacità di opporre una resistenza crescente ad un carico crescente riacquistando, però, la forma e la posizione originaria nel più breve tempo possibile quando il carico viene a mancare.
L'elasticità puntiforme del lattice non ha uguali essendo superiore a qualsiasi altro materiale impiegato fino ad oggi per la produzione dei materassi.
Il lattice ha la possibilità di adattarsi punto per punto a qualsiasi posizione del corpo in modo tale che spalle e fianchi "sprofondino" maggiormente di altre parti del corpo che, anzi, vengono sostenute con evidenti vantaggi dal punto di vista ortopedico. Non vengono, perciò, a formarsi zone di compressione, con conseguenti danni alla micro-circolazione, che potrebbero disturbare il riposo.
Su di un materasso in lattice la colonna vertebrale viene a trovarsi nella sua posizione naturale in quanto il materasso si conforma perfettamente al corpo ottenendo, quindi, un ottimo rilassamento dei dischi intervertebrali e della muscolatura della schiena.
In pratica il materasso in lattice offre un comfort "dinamico" ineguagliabile ad ogni movimento del corpo durante il riposo notturno così che viene assicurato un supporto ortopedico ottimale in ogni posizione.
L'elasticità del lattice è molto vicina ai valori ideali come è dimostrato dalla sua "CURVA DI ISTERESI".
Se riportiamo in un grafico la deformazione che si ottiene all'applicazione di un carico prima crescente e poi decrescente, si avranno due curve normalmente speculari. Se il materiale avesse una elasticità ideale le due curve sarebbero sovrapposte e si avrebbe in pratica un solo segmento di retta. L'area compresa fra le due curve si chiama "AREA DI ISTERESI". Quanto più le due curve sono vicine con una minore area di isteresi, quanto più il materiale si avvicina alla elasticità ideale (vedi Grafico 1).
A2 - Appropriato condizionamento dell'aria per quanto riguarda l'eliminazione dell'umidità e la conduzione del calore
Il lattice è anche molto apprezzato per la sua traspirazione in quanto, grazie a milioni di piccolissime cellule aperte (fino a 15.000 per cm cubo) viene garantita una continua circolazione dell'aria in esso contenuta. Inoltre, con i movimenti del corpo durante il sonno, viene allo stesso tempo a crearsi un effetto pompa-risucchio che garantisce un costante ricambio d'aria evitando ristagni di umidità e di calore.
La già buona climatizzazione della struttura a "cellule aperte" è anche migliorata dai canali orizzontali e verticali di areazione (alveoli) realizzati in fase di fabbricazione nella struttura in lattice e che permettono una naturale circolazione d'aria.
Un altro punto molto importante relativo al comfort del dormire è dato dal rilevamento di eventuali punti di pressione che possano crearsi per effetto della spinta generata da un materasso non appropriato nei confronti del corpo.
Negli U.S.A. è stato messo a punto un sistema denominato ERGO CHECK che, mediante l'utilizzo di 648 sensori di pressione, riesce a creare un diagramma della pressione relativa fra il corpo ed il materasso. I diagrammi mostrano che un materasso in lattice riesce a distribuire molto meglio la pressione relativa rispetto ad un buon materasso a molle.
Tests ospedalieri condotti sempre negli U.S.A. hanno rilevato che pressioni superiori ai 32 mmHg possono creare mancanza di circolazione a livello capillare con conseguenti dolori muscolari e agitazione durante il sonno con frequenti cambiamenti di posizione
Sappiamo che la fase REM del sonno deve essere "profonda" in modo da consentire un adeguato riposo. Se in questa fase il corpo non è in posizione più che confortevole, il sonno torna nella fase non - REM che è caratterizzata da rapidi movimenti degli occhi e da aumento della respirazione, aumento del battito cardiaco anche di 10 battiti al minuto e aumento della pressione arteriosa.
In questo modo aumenta l'attività cerebrale provocando frequenti cambiamenti di posizione ed agitazione notturna.
ADEGUATA CLIMATIZZAZIONE.
Al momento dell'utilizzo, i cuscini o i materassi, non devono essere troppo umidi, né eccessivamente caldi o freddi.
E' noto che la persona perde fino a mezzo litro di liquidi per notte, liquidi che in parte vengono assorbiti dal materasso e che devono essere rimossi e dispersi nell'aria circostante.
Il calore corporeo nella zona di contatto con il materasso non deve essere smaltito troppo velocemente, ma neppure accumularsi in maniera eccessiva. Infatti, uno smaltimento troppo veloce del calore causa un eccessivo raffreddamento del corpo e uno troppo lento, invece, il cosiddetto "effetto piastra".
Gli articoli schiumati devono avere una struttura cellulare tale da garantire il giusto grado di smaltimento dell'umidità e del calore; in altre parole, devono garantire la giusta climatizzazione. A tale proposito lo "spazio vuoto" (cellule aperte) e la "materia stabile" (membrana cellulare) hanno un ruolo importante.
Le caratteristiche finali si determinano nella fase in cui la schiuma liquida viene trasformata in schiuma solida, ovvero in quella fase in cui si determina il tipo di struttura cellulare definitiva.
DIFFERENZE DI CLIMA TRA ESPANSO ARTIFICIALE E LATTICE
Per la realizzazione dell'espanso, specie quello a bassa densità, vengono aggiunti prodotti il cui compito fondamentale è quello di prevenire il "crollo" della schiuma, che è di per sé instabile, Il risultato di questa condizione di sovra-stabilità raggiunta è un materiale compatto con una Struttura cellulare più o meno chiusa. Tramite un procedimento meccanico successivo tale struttura viene parzialmente aperta, ma rimangono in ogni caso un certo numero di membrane cellulari totalmente o parzialmente chiuse.
Nella produzione del lattice, invece, il modo in cui viene prodotta la schiuma liquida ed il passaggio alla fase solida fanno si che si ottenga una struttura cellulare completamente aperta, con cellule legate tra loro.
Se comprimiamo un blocco di espanso si può constatare che a subire la compressione è essenzialmente la parte superiore mentre il materiale sottostante non viene quasi interessato. Ciò significa che in caso di maggiore compressione le cellule della zona di contatto vengono, per così dire, occluse e si viene a creare una superficie chiusa, altamente isolata dal materiale sottostante.
Per quanto riguarda il lattice, invece, si può verificare che ogni eventuale compressione va ad interessare sia la superficie di contatto che il materiale sottostante. E' la massa nel suo complesso a reagire e, con un'adeguata elasticità, si può impedire il formarsi di uno strato superficiale compatto e acellulare."
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